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Coltivare la fiducia, ricucire le relazioni

Due anni di pandemia, venti di guerra all’orizzonte che non promettono niente di buono, gente disperata che continua a raggiungere le nostre coste da sud, scappando dalla miseria. Bollette che salgono, prezzi al consumo che non solo non permettono più un risparmio, ma ormai diverse rinunce, per alcuni anche essenziali.
Famiglie disgregate, lavori precari, l’assenza sempre più evidente della politica come la più alta forma di carità.
Che fare ormai!? Chi non ha provato momenti di sfiducia in questo scenario apocalittico? E per molti affiorano la paura di non farcela. Sembra impossibile sperare e l’unica soluzione pare che sia la rassegnazione, disinteressandosi dell’altro, sopperendo nell’isolamento ad una globalizzazione che ci ha rubato l’essenziale.

Proprio in questo momento così drammatico come Delegazione Regionale di Azione Cattolica abbiamo scelto di mantenere l’appuntamento annuale del Progetto Cittadinanza dandogli un titolo contro corrente che vuole essere un’esortazione: “Coltivare la fiducia, ricucire le relazioni”, con dei focus su tre dimensioni vitali per la nostra convivenza, cittadinanza appunto: famiglia, lavoro, impegno politico. Da credenti siamo consapevoli che occorre stimolare, senza indugio, l’avvio di processi nuovi, per contrastare l’individualismo triste che potrebbe finire per prendere ancora più campo, ri-educandoci all’alfabeto del noi, come una nuova grammatica per tessere legami.
Se il nostro sguardo si fa più attento potremmo scorgere i semi di bene che anche nei solchi della terra toscana stanno germogliando, riaprendoci al coraggio e farsi profeti di speranza. Prendersi cura, dare tempo come peso specifico della carità, custodire nel cuore l’utopia della Civiltà dell’Amore che molti santi della porta accanto, in tempi non sospetti, hanno creduto realizzabile; riscoprire la fiducia nell’Altro come fulcro per relazioni più umane e fraterne, alternative all’insignificanza ed alla dimenticanza che sembrano avere contraddistinto questi ultimi anni.
Sollecitati dagli eventi e dal cammino della Chiesa in cui siamo inseriti, stiamo tentando di riscrivere, dopo quasi 20 anni, il Progetto Cittadinanza, delineando un percorso che guardi lontano, con una nuova articolazione sul territorio. Il primo appuntamento – il prossimo 27 marzo – vedrà la presenza del Prof. Luca Alici che ci aiuterà ad introdurre la riflessione declinando la categoria della fiducia. Non ci ritroveremo in un unico luogo, ma daremo vita ad un vero e proprio network: ogni Associazione diocesana si sta attrezzando per organizzare uno o più “punti incontro in presenza” connessi fra loro; avvieremo così un cammino dove saranno protagoniste proprio le associazioni diocesane, con le loro risposte alle suggestioni ricevute. Saremo lieti di dare eco di quanto emergerà da queste prime fasi del percorso, per rilanciare – di associazione in associazione – quella fiducia che nasce dalla presenza di Gesù, proprio come su quella via verso Emmaus. In più, se al colloquio del 27 marzo sono invitati a partecipare adulti e giovani, anche i ragazzi dell’ACR faranno un loro percorso verso il Colloquio con/dei Ragazzi (maggio 2022).

Il Progetto Cittadinanza assumerà poi un carattere disteso e diffuso nel territorio e nel tempo, costituendo la cornice per condividere le tantissime iniziative che caratterizzano le varie realtà diocesane per ri-connettere fra di loro le varie narrazioni del bene che già attraversano le nostre comunità, valorizzando il patrimonio di riflessione, di progettualità, di promozione umana, suscitando idee nuove e sogni da realizzare. Intravediamo in questo metodo un aiuto concreto nella riattivazione di una vita associativa e comunitaria che, nel recuperare le relazioni in presenza, ci porti oltre l’apatia e l’immobilismo. Sappiamo bene che si tratta di dare (solo) un mattoncino alla costruzione del Regno di Dio, ma è importante non sottrarsi alla sperimentazione di nuove opportunità, resistendo così alla tentazione di rimpiangere un passato e una cosiddetta normalità che non hanno tuttavia dato così grande prova di robustezza.
Siamo consapevoli di trovarci in un momento di passaggio nel quale, per tenere il passo delle nostre associazioni, potremmo trovarci a cambiare strada, impostazione, a rivedere i nostri programmi docili allo Spirito, ma occorre prendere il largo per raggiungere l’altra riva. La fiducia nelle relazioni, nel noi, chiede il rischio di investire tempo, energie, risorse. È l’eccedenza della Fede: non ardeva il nostro cuore mentre ci parlava sulla via? Ognuno di noi può per il suo prossimo rappresentare quel viandante sconosciuto e vivendo da risorto farsi testimone di speranza. Coltiviamo allora la fiducia e ricuciamo le relazioni!


La Delegazione Regionale di Azione Cattolica