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Dal Campo Interregionale Per Studenti – CIPS

Nei giorni tra l’1 e il 3 aprile in sei città d’Italia si è svolto il Campo Interregionale Per Studenti (CIPS). In questa occasione 800 studenti provenienti da regioni e città diverse d’Italia hanno avuto la possibilità di incontrarsi, confrontarsi e dialogare.

Il titolo di questi campi era: “Ci sono anche io!”, un invito diretto a noi studenti a partecipare attivamente alla realtà in cui quotidianamente siamo immersi.

Noi studenti della Toscana, provenienti dalle diocesi di Firenze, Fiesole, Livorno, Massa Carrara Pontremoli e dall’arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, ci siamo ritrovati insieme agli studenti provenienti da Sardegna, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta nell’accogliente Arsenale della Pace che si trova a Torino. Il Sermig è un’associazione presente non solo in Italia ma anche ad esempio in Brasile ed in Giordania. Essa è composta da giovani che, seguendo la parola del Vangelo, si mettono a servizio delle loro comunità. L’Arsenale della Pace nasce da una fabbrica di armi che durante la seconda guerra mondiale era stata bombardata e poi abbandonata. Grazie alla forza di un piccolo gruppo di giovani, guidati da Ernesto Olivieri, a partire dagli anni ‘80 questo luogo è riuscito ad avere una nuova vita, diventando una casa di pace. Oggi all’interno dell’Arsenale della Pace sono ospitate scuole e laboratori, vengono accolte persone in difficoltà o chiunque abbia bisogno di cure, casa o lavoro, oltre ad essere un luogo di preghiera. L’Arsenale è così diventato un importante punto di riferimento per la popolazione locale. 

Durante la conferenza avvenuta sabato mattina ci ha inizialmente accolto Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino. Successivamente, tramite video collegamento, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare l’assessora al lavoro di Torino, Giovanna Pentenero che si è concentrata sul tema del PCTO, la vecchia alternanza scuola-lavoro, e sulla sicurezza in tale ambito.

La conferenza è continuata con la presentazione di alcuni temi, particolarmente cari e sentiti dagli studenti, da parte dei segretari MSAC (Movimento Studenti Azione Cattolica) di alcune diocesi, ovvero: il benessere psicologico, il PCTO e l’educazione civica. Su questi ci siamo confrontati anche insieme all’assessora all’istruzione Carlotta Salerno, componente della giunta comunale di Torino. Sempre seguendo il tema del “Ci sono anche io!”, abbiamo aperto un dialogo con l’assessora, rivolgendole anche delle domande, a cui con gentilezza ed entusiasmo ha risposto, mostrandosi davvero interessata a quello che volevamo ed avevamo da dire.

Da qui seguiranno i racconti delle esperienze degli studenti toscani che hanno partecipato al CIPS.

Durante il pomeriggio di sabato abbiamo avuto spazio e tempo per confrontarci divisi in gruppi, ed abbiamo parlato di come viviamo la scuola e delle problematiche che riscontriamo nella nostra vita scolastica, scoprendo che talvolta i problemi erano condivisi anche da altri. Alla fine le opinioni e i pensieri frutto del nostro confronto sono diventati un podcast da noi realizzato.

Nella mattina di domenica abbiamo svolto attività sul tipo di studenti, cittadini e cristiani che vogliamo essere, ed è emersa la volontà di essere attenti e attivi nell’affrontare il nostro ruolo nelle comunità di riferimento. Abbiamo avuto così la possibilità di confrontarci e ideare insieme agli altri nuove strategie che ognuno di noi ha portato nella propria città, arricchendoci.

Irene Corsi e Francesca Manfredi,  Msac della Diocesi di Firenze

L’esperienza appena passata al CIPS di Torino è stata una delle più formative e divertenti che io abbia mai fatto. La proposta di venire a questo campo è stata del mio amico Matteo dal quale, anche se inizialmente riluttante, mi sono lasciato convincere e con il quale adesso sono in debito. 

La cosa di cui avevo paura è che gli incontri e i dibattiti ai quali avremmo dovuto prender parte sarebbero stati noiosi e ripetitivi, invece ho riscontrato un modo di approcciare al diretto ascoltatore del discorso, me compreso, da parte di chi era addetto alla sua realizzazione, molto adatto alla situazione in cui ci trovavamo, cioè una sala piena di adolescenti con una capacità di restare concentrati pari a quella di un sasso. Sono state “chiacchierate” molto interessanti su uno degli argomenti che più attanaglia noi millennials: la scuola. 

A dimostrazione di ciò c’è il fatto che l’unico rumore che si sentiva nelle stanze era la voce degli organizzatori che ci esponevano diverse tematiche riguardanti però tutte la scuola. Questo perché eravamo tutti concentrati a seguire e nessuno si voleva perdere una singola parola.

Detto questo riprendo l’inizio dicendo che sono molto contento di aver preso parte a questo campo dal quale mi sono portato a casa nuove amicizie e conoscenze.

Beniamino Nuti, Diocesi di Siena

Anche noi giovanissimi della diocesi di Volterra abbiamo preso parte al CIPS di Torino, insieme agli altri studenti provenienti dalla Val d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna e Toscana. Partiti di buon mattino insieme a Marco, della diocesi di Livorno, siamo stati accolti all’interno del Sermig-Arsenale della Pace, dove abbiamo svolto per tutti e tre i giorni le varie attività che ci hanno proposto.

Dopo le prime presentazioni, abbiamo svolto il nostro cammino nel tema “Ci sono anche io”, con l’obiettivo di spronarci a farci sentire e di alzare la nostra voce riguardo alle tematiche che ci colpiscono in prima persona.

L’ambiente è stato molto dinamico, importanti sono stati i momenti di confronto con gli altri studenti riguardo alle varie situazioni all’interno della scuola.

Interessante è stata la conferenza con le autorità alle quali sono stati esposti i principali problemi all’interno delle scuole quali il PCTO, ex alternanza scuola-lavoro, l’educazione civica e il benessere psicologico. I vari interventi sono stati resi più interattivi grazie all’ausilio di sondaggi in diretta.

Questa esperienza oltre alla possibilità di confrontarci riguardo alla scuola ci ha permesso di conoscere nuove persone e realtà differenti. Nel suo complesso questi tre giorni sono stati molto costruttivi e ci hanno dato un grande slancio nel continuare il nostro percorso nell’ Azione Cattolica con un bagaglio di idee arricchito e con la consapevolezza che non siamo soli nel nostro viaggio, ma che siamo accanto al altre centinaia di giovani che come noi stanno camminando sulla stessa strada verso una fede più autentica e dinamica.

Filippo Agnoletto e Federico Catania, Diocesi di Volterra

Questa esperienza dei CIPS mi ha colpito molto dato che era la mia prima esperienza  in questo genere.É stato un percorso molto interessante perché abbiamo parlato di un argomento molto presente nelle nostre vite cioè la scuola e le attività che abbiamo fatto  sono state molto particolari e divertenti.

Nonostante fossi tra i più piccoli mi sono trovato bene e ho fatto molte nuove amicizie. Anche gli organizzatori ci hanno aiutato molto grazie alle attività che abbiamo fatto che mi hanno permesso di avere una consapevolezza migliore sul significato del MSAC e del mio ruolo in Ac e nella scuola.

Anche il Sermig, la struttura dove ci trovavamo, mi ha molto colpito per la storia che aveva dietro

Marco Lucetti, Diocesi di Livorno

L’esperienza del CIPS ci ha lasciato molta consapevolezza, che ci porta a pensare realmente a quanto i nostri problemi siano condivisi dalla maggior parte degli studenti e di come tutti sogniamo e speriamo in un nuovo metodo per apprendere tramite le attività scolastiche. Per impegnarci in ciò, grazie anche alle testimonianze dell’attività del SERMIG di Torino, abbiamo capito che se crediamo in un sogno e ci teniamo veramente, possiamo realizzarlo, senza doverci sacrificare troppo. Anche perché abbiamo capito che basta donare un po’ del nostro prezioso tempo e spenderlo al meglio, per riuscire a fare grandi cose. Sicuramente la strada è più bella e meno faticosa se si fa insieme, quindi la collaborazione è fondamentale per la realizzazione dei progetti e infatti dall’esperienza ci sono rimaste nuove conoscenze,  con le quali condividiamo molti interessi.

Un atteggiamento che tutti noi sicuramente adotteremo è quello di far sentire la nostra voce, abbiamo già avuto un primo stimolo a farlo durante l’evento pubblico, dove abbiamo fatto sentire la nostra voce e ci siamo sentiti finalmente ascoltati.

Per concludere, l’intero CIPS è stato un momento molto significativo, perché essendo stata un’esperienza nuovo per tutti noi, ha portato un po’ di freschezza nella nostra quotidianità e riflessione profonda su ciò che ci riguarda da vicino.

Emma Delmonte, Martina Bontempi, Matteo Massa, Tobia Segato,  Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli

 

CIPS, ovvero campi interregionali per studenti, è l’esperienza che abbiamo vissuto durante il primo fine settimana di aprile. Grazie a questa esperienza ci siamo affacciati alla realtà del MSAC (movimento studenti di azione cattolica), che oltre ad essere un percorso parallelo al mondo degli studi è anche un’esperienza formativa. 

Il tema del campo, “Ci sono anche io”, ci ha portato a riflettere sul nostro posto nella società odierna, anche attraverso incontri con importanti istituzioni, tra cui, alcuni rappresentanti diocesani dei gruppi MSAC e l’assessore all’istruzione di Torino, Carlotta Salerno. Ci hanno colpito in particolare le sue parole che ci hanno ricordato quanto le nostre azioni siano importanti nella società di oggi. Ha concluso poi il suo intervento dicendo:”voi siete ossigeno puro!”, esclamazione che ha da subito avuto un forte impatto sui nostri pensieri.

Proposta interessante, è stata la possibilità di scegliere l’argomento su cui “discutere” durante i laboratori della domenica mattina, in cui abbiamo incentrato il nostro confronto sui relativi ruoli, cristiano, cittadino e studente, che rappresentiamo nella società.

Un ulteriore stimolo è stato rappresentato dal luogo dell’incontro, l’Arsenale della Pace, un luogo ricco di storia ma anche di attualità che non ci ha mai fatto dimenticare la situazione di guerra che stiamo vivendo. 

L’ambiente di confronto in cui siamo stati immersi per l’intero fine settimana ci ha aiutati a comprendere che non ha senso l’odio che negli ultimi anni si è diffuso, ovunque, anche nell’ambiente scolastico, portando molte volte a scontri futili. Organizzazioni come il Movimento Studenti ci insegnano che si possono ottenere maggiori risultati col dialogo e col confronto  invece che con qualsiasi altro metodo violento.

Il campo è stato strutturato in modo completo, includendoci totalmente anche tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie che ormai sono parte integrante della nostra vita.

In conclusione possiamo affermare che sia stata un esperienza di crescita dove abbiamo potuto instaurare relazioni che ci hanno portato al confronto e a nuove amicizie. Pronti ad attuare ciò che abbiamo appreso.

Torniamo a casa con un bagaglio colmo di nuove conoscenze e di attualità. Ad esempio la conoscenza di un posto in cui troveremo sempre ospitalità, il sermig, un posto dove confrontarsi, il MSAC, nuove amicizie ma soprattutto una maggiore consapevolezza delle nostre capacità e delle possibilità di far sentire la nostra voce che deve essere chiara e diretta, affermando a gran voce: “CI SONO ANCHE IO”.

Costanza Favilli, Lorenzo Olivieri e Marta Ristori, Diocesi di Fiesole