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FACCIAMO CHE… IO MI FIDO!?! Colloquio con(dei) ragazzi

La Delegazione Regionale e i Presidenti diocesani di AC hanno pensato di inserire nel percorso del Progetto Cittadinanza una tappa in cui fossero protagonisti i ragazzi. Accompagnati dagli educatori alcuni ragazzi, in rappresentanza dei loro gruppi ACR, si sono ritrovati Domenica 8 maggio a Massa Marittima dove hanno avuto modo di raccontare il loro percorso sulla cura e le relazioni, e confrontarsi con alcuni adulti: i presidenti diocesani, i membri della Delegazione e il Vescovo di Massa Marittima – Piombino, Mons. Carlo Ciattini. Si è così realizzato il Colloquio con(dei) ragazzi: Cosa devono fare i grandi per favorire e rafforzare la fiducia dei più piccoli?

Sentiti i partecipanti della Diocesi di Grosseto, abbiamo raccolto queste testimonianze:

Non fidatevi della pubblicità delle merendine: le cose buone le prepara la mamma!” Parafraso una frase dal discorso che il Vescovo Carlo (Mons. Carlo Ciattini, Vescovo di Massa Marittima – Piombino) ha rivolto ai ragazzi dell’Azione Cattolica Ragazzi riuniti con i loro educatori ed i presidenti diocesani proprio a Massa Marittima domenica 8 maggio per una giornata di incontro regionale. E’ il frutto di un lavoro maturato in riunioni divisi per zone della toscana, vissuti con l’incertezza della presenza o del collegamento online in base alle necessità o direttive del momento. Le attività delle associazioni diocesane e parrocchiali non si sono mai fermate, certamente rallentate, ma la studio e la fantasia pastorali sono sempre state faro e guida anche nei momenti di chiusura o fatica. Tema della giornata: la cura delle relazioni e la fiducia. A chi e come dare fiducia? Protagonisti: Ragazzi dalla terza elementare alla terza media accompagnati dagli educatori giovani e adulti provenienti da quasi tutte le diocesi toscane (pochissime assenti) e i rispettivi presidenti diocesani. Modalità: l’ascolto reciproco tra ragazzi e adulti. I ragazzi, accompagnati nel loro percorso dagli educatori, hanno sperimentato cosa significa aver fiducia e   si sono raccontati la loro esperienza tra pari età e con il mondo adulto e quali relazioni li fanno crescere oppure li ostacolano. Ne è risultata una fotografia bella e concreta che ha evidenziato la ricchezza e consapevolezza di rapporti quotidiani ma ha anche messo ha nudo le difficoltà di una società che si è andata modificando rapidamente e che non ha ancora trovato modelli stabili e credibili agli occhi delle nuove generazioni. Ecco quindi percepita, e in alcuni casi vissuta, la profondità della relazione con Dio, con i pari età e con la famiglia ma anche vissuta la paura dell’abbandono, dell’indifferenza, di relazioni superficiali e agli adulti consegnata la domanda di fare per favorire e rafforzare la fiducia in loro. Sopra questa domanda hanno riflettuto i presidenti diocesani e provato a dare una prima risposta per innescare dei cammini associativi che possano portare ad una maggiore consapevolezza della crescita delle persone e sviluppo del ruolo dell’adulto anche in relazione proprio di quei ‘piccoli’ che ci osservano e si aspettano sicurezze. A fornire LA chiave di lettura di questo percorso ci ha pensato infine il Vescovo Carlo che, con la sua meditazione proposta a grandi e piccoli prima e l’omelia durante la celebrazione eucaristica dopo, ha definito il concetto di fiducia e il percorso che ciascuno è chiamato a fare: avere fiducia significa consegnarsi nelle mani dell’altro e farlo pienamente implica mettersi in ascolto totale e completo. Ecco dunque il richiamo al rapporto materno che è gratuito e degno di tutta la fiducia come lo è il rapporto con Dio che, se da un lato richiede la fatica dell’ascolto e della fiducia, dall’altro ti dona sicurezza, pace e guida sicura (cfr. Salmo 138). Ancora una volta dunque abbiamo dunque provato a vivere l’AC nella sua interezza (ragazzi, giovani e adultu) come quell’esperienza che Papa Francesco ha definito “preziosa palestra di sinodalità” (discorso ai membri del Consiglio Nazionale dell’A.C.I del 30 aprile 2021) provando a riportare nelle nostre vite quanto vissuto e imparato per cercare di essere fermento e stimolo per il nostro cammino personale e associativo.

Marco Rossi, Presidente Diocesano di Grosseto

FIDUCIA: questo il tema che ha raccolto ragazzi di ACR, educatori e presidenti diocesani di AC provenienti da tutta la Toscana, in una bella domenica di maggio e in uno dei luoghi più suggestivi dell’intera regione, Massa Marittima. E la “ripartenza”dopo le chiusure della pandemia non poteva affrontare un tema più azzeccato. I ragazzi sono stati divisi in 3 gruppi ed hanno fatto una serie di attività tutte mirate a capire qualcosa in più su cosa vuol dire questa parola tanto bella ma tanto difficile da mettere in pratica. E così abbiamo cercato di dare una spiegazione a come scoprire quando fidarsi  e di chi fidarsi, tra amici, educatori, genitori, parenti…ma sopratutto abbiamo parlato di Lui, la persona per eccellenza di cui dobbiamo imparare a fidarci, colui che non ci tradirà mai, non ci deluderà mai e non ci lascerà mai soli, nemmeno quando facciamo cose che potrebbero tradire la sua fiducia. E così Gesù è stata la guida di tutte le nostre attività, coniugato con la magia  che solo l’ACR sa regalare ad ogni bambino e ragazzo tra giochi e riflessioni, risate e “discorsi seri”. Come tanti piccoli sarti ognuno ha cercato di cucire su di sé il “vestito della fiducia” riflettendo sulla figura del giovane ricco e di Zaccheo, entrambi giovani e ricchi, con l’ambizione di seguire Gesù, ma con la sostanziale differenza che il primo non ha saputo fidarsi totalmente di Gesù mentre il secondo sì. E poi il momento più bello, più ricco di partecipazione di ognuno: seduti tutti in cerchio intorno ad un tavolino pieno degli strumenti del mestiere di sarto, i ragazzi hanno trovato le parole da consegnare agli adulti presidenti diocesani…..INCORAGGIATECI, NON INSISTETE, ASCOLTATECI, METTETEVI NEI NOSTRI PANNI, DIVERSITA’ (nel senso che i ragazzi sono diversi tra loro e soprattutto dagli adulti e vogliono sentirsi accettati in questa diversità) e ogni parola, scritta su dei cartelli colorati sono stati abbinati ad un oggetto legato al mondo della sartoria, bottoni, spilli e puntaspilli, fili, panni ed aghi che sono stati attaccati, quasi cuciti su un manichino d’eccezione: Stefano Manetti, delegato regionale dell’azione cattolica toscana. Ancora una volta gioco e riflessione, aiutati anche dal vescovo Carlo hanno fatto sì che anche il pomeriggio corresse via e concludesse una bella giornata come quelle che non si vivevano da oltre 2 anni. Grazie AC, come Gesù, anche tu non tradisci la fiducia che ci fa muovere verso di te!

Francesca (Educatrice) e Camilla (ACR)

 

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