Camminare insieme: il titolo del corso regionale di progettazione associativa dell’Azione Cattolica potrebbe sembrare solo una metafora, ma la tre giorni svoltasi a Calambrone (Pisa) dal 24 al 26 settembre è stata un’autentica esperienza di comunione in cui i rappresentanti di tutte le A.C. diocesane della Toscana si sono esercitati a guardare la realtà imparando a vedere i segni che lo Spirito ci dona per poter annunciare Cristo nel nostro tempo. Il cammino non poteva che partire dalla Parola con la meditazione di don Andrea Lombardi che ha evidenziato come nel brano della tempesta sedata Gesù spinge i discepoli a “passare all’altra riva”, dove si trovano le città pagane, invitandoli ad andare verso gli altri con fiducia, vincendo quel grande nemico della fede che è la paura. Camminare insieme significa guardare con stupore e gratitudine l’altro, e quest’esperienza che è emersa in modo particolarmente forte nei laboratori di progettazione associativa, nei quali molti hanno sottolineato come la pandemia ha insegnato a tutti che le relazioni autentiche superano le prove, per cui spesso i gruppi hanno saputo continuare a mantenere vivi i contatti e a essere vicino a chi ne ha bisogno utilizzando creativamente i mezzi disponibili quando incontrarsi di persona non è stato possibile. Importante e non scontato segno di vitalità, che si accompagna ad un’altra consapevolezza emersa più volte nei gruppi di lavoro: nessuno si salva da solo. La pandemia ha fatto scoprire quanto ogni associazione diocesana abbia bisogni di camminare insieme alle associazioni vicine e di costruire alleanze con altri soggetti per contribuire in modo propositivo al cammino sinodale che la Chiesa italiana si appresta a iniziare.
Camminare insieme è anche un’esperienza concreta: nel pomeriggio di sabato 25 i partecipanti hanno camminato per le strade di Livorno allenandosi a cogliere esperienze di fede e di vita e a godere della bellezza dei nostri territori. L’esperienza associativa come “palestra di sinodalità” (papa Francesco) è stato il filo conduttore dell’intervento del Presidente nazionale Giuseppe Notarstefano, che fra i molti temi toccati ha evidenziato con forza come, in un tempo di conversione pastorale che riguarda tutti, è imprescindibile lo stile del discernimento comunitario basato sui passaggi del riconoscere, interpretare e scegliere perché il contributo dei laici aiuti tutta al comunità ecclesiale a essere aperta, concreta e inclusiva.
A conclusione del dibattito gli interventi di Giovanni Pieroni, già Delegato regionale e Maurizio Biasci Vice Segretario Nazionale del Movimento Lavoratori di AC; Maurizio ha in particolare ricordato Franco Sarti della Diocesi di Lucca deceduto alcuni mesi fa. La presenza di Mons. Fausto Tardelli Vescovo di Pistoia e Delegato per i Laici della C.E.T. che ha presieduto la S. Messa a conclusione della tre giorni, ha rappresentato il legame stretto fra l’Associazione e i Vescovi Toscani nel segno di una rinnovata e piena corresponsabiltà.
L’intenso lavoro, la riflessione e l’amicizia hanno fatto sì che i diversi momenti delle giornate andassero a formare un disegno unitario tenuto insieme, come ha ricordato il delegato regionale Stefano Manetti, dal desiderio di mettersi in ascolto di ciò che lo Spirito dice alla chiesa per continuare a sognare insieme.
Paolo Cencini
Presidente Diocesano di Montepulciano-Chiusi-Pienza