La tre giorni regionale dell’AC Toscana a Calambrone, tradizionale appuntamento proposto ormai da molti anni, si presentava come “Corso regionale per responsabili”, ma io la chiamerei più “Ritrovo di una grande famiglia”.
Questo non per sminuire la parte di formazione. Anzi, è stata un’occasione importante di arricchimento, con la meditazione di Mons. Andrea Lombardi e l’intervento del presidente nazionale Giuseppe Notarstefano che ci hanno lasciato qualcosa di prezioso, così come i lavori divisi in gruppi, la riflessione personale in mezzo alle vie e alle bellezze artistiche di Livorno e il momento di condivisione per settori, che hanno permesso un confronto tra territori, età e stili diversi (ed è questo il bello dell’AC!).
Credo, però, che mai come quest’anno al centro ci sia stata la relazione interpersonale, quel filo d’oro che ci tiene uniti per costruire il bene comune, come l’ha definita il delegato regionale Stefano Manetti. Avevamo proprio voglia di vederci e stare insieme, anche se prima di venerdì scorso eravamo perfetti sconosciuti o al massimo pensavamo fossimo fatti di pixel invece che di carne e ossa.
Per questo mi sentivo (ma penso di poter estendere questa mia sensazione a molti altri) in famiglia, insieme a persone che danno forma alla loro vita mettendosi gratuitamente al servizio dell’AC, della Chiesa e che, nel caso particolare dei miei “colleghi” responsabili e educatori ACR, mettono sempre al centro i ragazzi che ci affida il Signore, con idee sempre nuove, alcune nate anche in questi tre giorni.
Luca Miglino
Responsabile diocesano per ACR
Diocesi di Pisa